Il Blog di Luca C.

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Castello della Manta

Sala delle Grottesche

Sala Baronale

Ingresso alle cantine

Con l’avvicinamento della primavera e le temperature più miti risulta più interessante leggere su Torino7 gli appuntamenti fuori Torino. Così, approfittando della domenica in comune con Elena, ho proposto di andare a visitare il Castello della Manta, vicino a Saluzzo. L’edificio inizialmente era di proprietà del signore feudale Valerano e dopo di lui, di Michele Antonio. Il castello è ora proprietà del FAI il quale, oltre a far visitare l’interno, ha dato l’opportunità di assistere alle danze rinascimentali curate dalla compagnia Gaia di Torino. All’interno della Sala Baronale in cui gli affreschi sono conservati egregiamente, i ballerini vestiti a tema hanno danzato su due coreografie: una ispirata alla leggiadria femminile e l’altra di tema guerresco. Nel salone delle Grottesche (più recente di costruzione) abbiamo assistito a danze di coppia e di gruppo. Non è mancata la spiegazione di abili ciceroni anche sulle pregiate ceramiche prodotte nel saluzzese. Al termine della visita ci è stato consigliato di visitare le cucine del castello in cui era stata predisposta la visione dei lavori di tessitura di Mia Dvorak, specializzata nell’arte antica del merletto. Ritornati, invece, al punto di partenza, ovvero alle cantine del castello, un piccolissimo assaggio (un cucchiaino di marmellata all’albicocca accompagnato da un minuscolo biscottino e un bicchierino di succo di mela) a cura dell’agriturismo “Il Baco da seta”. Penso che abbiamo fatto bene a prenotare la visita per telefono perché tutti gli ingressi fino alle ore 16.30 erano già stati chiusi. Forse nemmeno chi ha organizzato l’evento l’evento non si aspettava così tanta affluenza, tanto da dover aggiungere l’ultimo ingresso al castello alle ore 17.30, cioè dopo il nostro. Non mi stupisco, quindi, che la degustazione dei prodotti dell’agriturismo fosse ridotta al minimo. Il costo del biglietto è stato di 9 euro (€7,50 per i tesserati Torino Musei), ma ne è valsa veramente la pena. Una nota negativa la devo sempre aggiungere perché altrimenti non sono contento: una volta usciti dall’autostrada Torino-Pinerolo i cartelli stradali di indicazione per Saluzzo sono praticamente assenti e quei pochi che ci sono sono maltenuti. E’ stata un’impresa raggiungere il castello, ma anche riprendere la strada del ritorno. Penso che sia più semplice percorrere l’autostrada Torino-Savona e uscire per Saluzzo, anche se si allunga di molti chilometri e si paga di più. E’ un peccato che ci siano questi disguidi perché non permettono di valorizzare i tesori che abbiamo in Piemonte.

Per info:

http://www.fondoambiente.it/beni/castello-della-manta-beni-del-fai.asp

http://www.florasarzotti.it/

http://miadvorak.com/


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