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Buon anno
Posted 1 gennaio 2024
on:- In: Musica
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Buon anno fratello, buon anno davvero. Io spero sia bello, sia bello e leggero,
Che voli sul filo dei tuoi desideri,
Ti porti momenti profondi e i misteri
Rimangano dolci misteri,
Che niente modifichi i fatti di ieri.
Ti auguro pace, risate e fatica,
Trovare dei fiori nei campi d’ortica.
Ti auguro viaggi in paesi lontani,
Lavori da compiere con le tue mani
E figli che crescono e poi vanno via
Attratti dal volto della fantasia.
Buon anno fratello, buon anno ai tuoi occhi,
Alle mani, alle braccia, ai polpacci, ai ginocchi.
Buon anno ai tuoi piedi, alla spina dorsale,
Alla pelle, alle spalle, al tuo grande ideale.
Buon anno fratello, buon anno davvero. Io spero sia bello, sia bello e leggero,
Che ti porti scompiglio e progetti sballati
E frutta e panini ai tuoi sogni affamati,
Ti porti chilometri e guance arrossate,
Albe azzurre e tramonti di belle giornate
e semafori verdi e prudenza e coraggio
Ed un pesce d’aprile e una festa di maggio.
Buon anno alla tua luna, buon anno al tuo sole,
Buon anno alle tue orecchie e alle mie parole
Buon anno a tutto il sangue che ti scorre nelle vene
E che quando batte a tempo dice “andrà tutto bene”.
Buon anno fratello e non fare cazzate,
Le pene van via così come son nate.
Ti auguro amore, quintali d’amore,
Palazzi, quartieri, paesi d’amore,
Pianeti d’amore, universi d’amore,
Istanti, minuti, giornate d’amore.
Ti auguro un anno d’amore, fratello mio,
L’amore del mondo e quello di Dio.
(Jovanotti, Buon anno, Lorenzo 1999 – Capo Horn, 1999)
Più di quanto ti ho amato
Posted 31 dicembre 2023
on:- In: Musica | Vita
- 2 Comments
Quest’anno ho deciso di abbandonare il consueto appuntamento con il resoconto degli ultimi undici mesi appena trascorsi. Niente più oroscopi, grafici, commenti ironici che forse, anzi sicuramente, non sono nemmeno riuscito ad esprimere. Beh, provate voi a descrivere la vostre vite in chiave comica o ironica. Penso che sia la cosa più difficile far ridere prendendosi poco sul serio. Ho scelto di descrivere il 2023 con una canzone che più di ogni altra ho ascoltato in quest’anno faticoso e tragico in cui spesso sono stato avvolto dai sentimenti più cupi, dalla rabbia alla rassegnazione, dalla solitudine alla tristezza e alla nostalgia. Si tratta di Più di quanto ti ho amato di Ron che più volte mi ha commosso e alla quale ho dato due mie personali interpretazioni.
Una bellissima, nostalgica e commovente lettera al proprio IO giovane o, se vogliamo, bambino interiore che con il passare degli anni allontaniamo sempre più da noi stessi e, complici stili di vita volti al consumismo, regole per lo più inutili e mode assurde che ci impongono, impariamo, ahimè, a non ascoltarlo più convincendoci che la felicità risiede in quello che ci propina la società odierna sempre più devota al dio denaro, in cui è più importante quello che si ha piuttosto che quello che si è. Il nostro bambino è sempre lì con noi a indicarci la strada, ma non siamo più in grado di prestargli attenzione finché non inizia ad alzare la voce fino ad urlare. Solo allora, forse, saremo in grado di fermare le nostre vite frenetiche e prendere consapevolezza della sua preziosa presenza e della nostra lunga assenza. Prima che sia troppo tardi ritroviamo il nostro bambino interiore, fidiamoci di lui, ascoltiamolo (ci), amiamolo (ci), perdoniamolo (ci) e facciamo pace con lui, con noi stessi e con gli altri.
Forse, più semplicemente, senza tante interpretazioni psicologiche la canzone è una presa di coscienza del tempo che passa e che le persone e, aggiungo, gli animali più cari a noi e più anziani iniziano a lasciarci creando un vuoto sempre più grande che non riusciamo a colmare mentre i giorni, i mesi e gli anni corrono e passano sempre più veloci lasciando alle spalle il periodo in cui tutto ci sembrava più facile. Quel vuoto che non riusciamo a colmare potrebbe diventare più piccolo se iniziassimo a stare più vicini ai nostri cari più vecchi non in senso assistenziale, ma partecipando insieme alla Vita finché il tempo e la salute ce lo permettono evitando così inutili ripensamenti e sensi di colpa.
Perché la vita è un istante […] quando meno te lo aspetti cambia faccia e come un treno ti attraversa. Parola di Ron.
La prima volta che ho ascoltato Più di quanto ti ho amato ho avuto l’impressione che quelle parole fossero indirizzate a me raggiungendo direttamente il cuore merito della profondità del testo e dell’interpretazione di Ron. Ho deciso di inserire in questo post la versione originale presente nel disco Sono un figlio perché in quella video è stato modificato l’arrangiamento musicale in chiave più “rock” con l’aggiunta di più percussioni e chitarre elettriche distorte che, a mio parere, fanno perdere l’attenzione dal testo della canzone. Forse perché è proprio vero che fa paura esplorarci dentro nell’anima ed è più facile e conveniente rimanere sul piano mentale.
Buon ascolto.
Vorrei guardarmi con gli occhi degli altri, capire chi sono
Ché non è facile amare se stessi e dirsi perdono
Immaginarti al mio posto di fronte alle scelte importanti
In questa guerra di sogni dove la vita è un istante
Vorrei vedere le luci del mondo riaccendere il buio
Partire di notte e sentire il respiro del cielo e di tutte le terre
E ritrovarci a parlare davanti alle nostre promesse
Non sentire la distanza di questa felicità
Mi manchi così tanto più di quanto ti ho amato
Ti aspetterò qui dentro dove non ti ho mai lasciato
Mi manchi così tanto…
Lo senti questo vento e questa musica lontana?
Vorrei tornare al profumo di arancia e alla mia prima casa
Dove correvano la gioia nel sangue e i cani per strada
E respirati nell’aria fidandomi ancora di te
Che mi appartieni da sempre come la pioggia alle foglie
Mi manchi così tanto più di quanto ti ho amato
Ti aspetterò qui dentro dove non ti ho mai lasciato
Mi manchi così tanto…
E noi con gli occhi grandi ancora pieni di bellezza
Suonavamo sul mare coi piedi per terra
Ma la vita ti commuove, ti sorprende e ti accarezza
E quando meno te lo aspetti cambia faccia
E come un treno ti attraversa
Mi manchi così tanto…
Mi manchi così tanto più di quanto ti ho amato
Lo senti questo vento e questa musica?
(Ron, Più di quanto ti ho amato, Sono un figlio, 2022)
La stessa persona
Posted 1 febbraio 2023
on:Tra due settimane è San Valentino, il giorno degli innamorati. Voglio festeggiarlo dedicando alla mia amata questa splendida canzone di Ron tratta dal suo ultimo meraviglioso lavoro discografico.
Lo so che sembra strano ed è un’impresa
Però la strada giusta è quella già intrapresa
È ripida, scoscesa e misteriosa
Tra buche e tra scossoni è piena di splendori
Ogni volta mi stupisce la magia
Di tutti quelli che, così come me,
Amano sempre la stessa persona
E della stessa persona sempre si innamorano
Si fidano sempre della stessa persona
E alla stessa persona sempre si confidano
E sotto le intemperie l’arcobaleno
Al di là delle macerie il sereno
Ci vogliono ironia e la pazienza
Parecchia fantasia e un poco d’incoscienza
La caparbietà, il romanticismo
Per tutti quelli che, così come me,
Amano sempre la stessa persona
E della stessa persona sempre si innamorano
Si fidano sempre della stessa persona
E alla stessa persona sempre si confidano
Si allontanano a volte da quella persona
però da quella persona sempre poi ritornano
Beato chi ha un po’ di fede
E nell’amore ci crede
Avevo dubbi, ma non ne ho più
Quella persona, quella persona,
Sei tu,
Sei tu.
Canzone ottimista
Posted 1 gennaio 2023
on:Diamo il benvenuto al 2023 sperando sempre che ci porti finalmente un po’ di pace e di tranquillità a livello mondiale. Nel nostro piccolo possiamo solo allenarci ogni giorno ad essere positivi e ottimisti per stare meglio con noi stessi e con il prossimo. Iniziamo a distribuire l’allegria e a contagiare gli altri con il buon umore. Poi da cosa nasce cosa…
C’è chi vede tutto nero e poi piange un anno intero, c’è chi teme sempre il peggio e non trova mai il coraggio, chi si fissa sulle spine e non guarda tutto il fiore, chi non vuole andare al mare e si abbronza al cellulare.
Ci vorrebbe una canzone che ti metta il buon umore, un’allegra melodia da cantare tutti insieme. Ci vorrebbe una canzone positiva ed ottimista che ti viene voglia di cantare.
C’è chi teme l’uomo nero ed innalza un altro muro, chi d’estate ha tanto caldo e d’inverno sente freddo. C’è chi non è mai contento col bicchiere mezzo pieno, chi non legge più il giornale e si specchia al cellulare.
Ci vorrebbe una canzone che ti metta il buon umore, un’allegra melodia da cantare tutti insieme. Ci vorrebbe una canzone positiva ed ottimista che ti viene voglia di cantare.
E se non riesci a sorridere come l’insegnante di yoga e se nessuno Like ti mette più,
Ci vorrebbe una canzone che ti metta il buon umore, un’allegra melodia da cantare tutti insieme. Ci vorrebbe una canzone positiva ed ottimista che ti viene voglia di cantare.
(Folkabbestia, Canzone ottimista, Il Fricchettone 2.0, 2019)