Posts Tagged ‘francia’
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Anche quest’anno cercherò di segnalarvi i film che a mio parere meritano di essere visti almeno una volta. 7 Uomini a mollo (titolo originale Le grand bain) è un bel lungometraggio francese che è stato presentato fuori concorso all’ultimo Festival di Cannes. La storia, che a molti potrebbe ricordare Full Monty, vede protagonista Bertrand che soffre di depressione a causa della perdita del lavoro. A parte la moglie che capisce la situazione, si vede contro i due figli e il resto della famiglia che lo considerano un fannullone: potrete intuire che la situazione non è assolutamente serena. La svolta arriva quando Bertrand decide di iscriversi ad un corso di nuoto sincronizzato maschile. Gli allenamenti in piscina favoriranno la nascita dell’amicizia con i compagni di corso con i quali confidarsi e scoprire pian piano che tutti stanno attraversando un periodo buio della loro esistenza comprese le due allenatrici. La decisione di partecipare ai campionati mondiali di nuoto sincronizzato maschile darà alla squadra la possibilità di svoltare pagina e riscattarsi. Riusciranno a raggiungere il primo posto, ma soprattutto la propria dignità, l’autostima e la stima di chi gli sta vicino? Il messaggio del regista Gilles Lellouche è molto chiaro: anche di fronte alle difficoltà bisogna imporsi un obiettivo da raggiungere assolutamente (anche se per gli altri potrebbe essere astruso) e non importa se il risultato non sarà quello che ci aspettiamo, ma basta crederci e continuare a perseguire il proprio sogno. Lo dobbiamo a noi, all’amor proprio.
Altri film consigliati:
- Ella & John
- Gipo, lo zingaro di Barriera
- Sing Street
- Moonwalkers
- Quo vado?
- Eddie the eagle
- Nascita e caduta di un mito
- Kiki & i segreti del sesso
- Storie pazzesche
- Dio esiste e vive a Bruxelles
- La legge del mercato
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Ma ci sono ancora i tormentoni estivi? In questo marasma di brani trasmessi in radio io non riesco ad indentificarne uno semplicemente perché non mi fanno emozionare, o forse sì uno l’ho trovato, ma bisogna ritornare in Francia. Ultimamente i cugini francesi sono abbastanza presenti sulle pagine di questo blog. Quando a inizio luglio ho ascoltato per la prima volta la canzone in questione sono stato colpito dalle prime note anche se sul momento non ne comprendevo il testo. Sto parlando di Marwa Loud una cantante francese di 22 anni di origine marocchina che sta spopolando in Francia, in Belgio, in Olanda ed in Svizzera con il suo nuovo singolo Bad Boy, un brano electro rap hip-hop edm, insomma, chiamatelo come volete il genere che va di moda in questi anni tra il pubblico più giovane. Dopo molti singoli pubblicati nel 2017 che l’hanno resa famosa e le hanno fatto vincere due dischi d’oro, Bad Boy è il nuovo brano contenuto nel cd d’esordio di Marwa Loud intitolato semplicemente Loud. Si può dire che Bad Boy non abbia un testo proprio allegro, anzi si parla di disagio giovanile come si può comprendere anche dal video, ma forse un po’ di speranza c’è: J’essaye de faire le vide, de souvent sourire, de faire le tri (sto cercando si svuotare, di sorridere spesso, di fare ordine). Avete ragione, non si tratta proprio di un single prettamente estivo e spensierato, ma stiamo attraversando un periodo storico turbolento che influenza anche le musiche e i testi delle canzoni. Probabilmente Bad Boy oltrepasserà i confini francofoni per approdare anche in Italia, sempre che non l’abbia fatto senza che io me ne sia accorto. E se non fosse per questa estate, sarà una hit l’autunno prossimo? Intanto ascoltate e guardate il video. Che ne pensate?
Per info:
Il disco consigliato
Posted 11 luglio 2018
on:Come anticipato nel post precedente oggi vi parlerò di una rock band francese che abbiamo avuto la fortuna di conoscere a Saint-Raphaël in occasione della Fête de la musique del 21 giugno scorso e grazie all’organizzazione di RTL2 che ha permesso ad alcuni gruppi rock di farsi conoscere. Appunto, quando si dice fortuna… I Princesse(s) non erano nella lista dei partecipanti, ma a causa dell’improvvisa assenza di un’altra band è stata richiesta la loro presenza sul palco e per il pubblico è stata una rivelazione. La band è composta da cinque ragazzi energici (due chitarre, un basso, una batteria e voce più chitarra) e con la sua allegria contagiosa ha fatto ballare e cantare tutti. Le canzoni dei Princesse(s) sono in lingua francese e il cantante, soddisfatto da ciò, ritiene che oggigiorno sono rare le rock band che cantano con il proprio idioma. Sui testi posso dire poco perché non capisco il francese, ma da quello che mi ha tradotto mia moglie deduco che le canzoni trasmettono tutte un messaggio positivo. Tra le mie preferite posso citare la trascinante Pas qu’un dans ma tête (non ho fatto a meno di utilizzare il coro uh uh uh-uh uh-uh-uh-uh-uh oh-oh oh-oh come suoneria del mio smartphone). Si tratta di un brano in cui un po’ tutti possono identificarsi: chi in passato da adolescente (e perché no anche in età adulta) non è mai stato escluso dalle feste da falsi amici perché si era un po’ timidi o introversi? Non importa, me ne fotto della festa perché il divertimento è nella mia testa! Posso ancora citare Le monde est à nous: nel mondo ci sarà sempre chi si lamenta di tutto e di tutti, ma noi ce ne freghiamo perché il mondo ed il futuro sono nostri! E che dire di J’me sens bien in cui si canta di una storia d’amore terminata, ma tuttavia è meglio così, con te non potevo fare nulla, ora sono libero di fare quello che voglio, ora mi sento bene. Il 15 marzo 2018 i Princesse(s) hanno presentato il loro primo disco (autoprodotto e distribuito da Difymusic) dal titolo omonimo (disponibile sia in digitale che in cd a 10 euro) e hanno tanta voglia di farsi conoscere anche fuori dalla Francia. Chi vuole conoscerli può contattarli cliccando sui link seguenti.
https://www.youtube.com/channel/UCLG9t4rB026FxbUzc_R7hpg