Il Blog di Luca C.

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Anche quest’anno cercherò di segnalarvi i film che a mio parere meritano di essere visti almeno una volta. 7 Uomini a mollo (titolo originale Le grand bain) è un bel lungometraggio francese che è stato presentato fuori concorso all’ultimo Festival di Cannes. La storia, che a molti potrebbe ricordare Full Monty, vede protagonista Bertrand che soffre di depressione a causa della perdita del lavoro. A parte la moglie che capisce la situazione, si vede contro i due figli e il resto della famiglia che lo considerano un fannullone: potrete intuire che la situazione non è assolutamente serena. La svolta arriva quando Bertrand decide di iscriversi ad un corso di nuoto sincronizzato maschile. Gli allenamenti in piscina favoriranno la nascita dell’amicizia con i compagni di corso con i quali confidarsi e scoprire pian piano che tutti stanno attraversando un periodo buio della loro esistenza comprese le due allenatrici. La decisione di partecipare ai campionati mondiali di nuoto sincronizzato maschile darà alla squadra la possibilità di svoltare pagina e riscattarsi. Riusciranno a raggiungere il primo posto, ma soprattutto la propria dignità, l’autostima e la stima di chi gli sta vicino? Il messaggio del regista Gilles Lellouche è molto chiaro: anche di fronte alle difficoltà bisogna imporsi un obiettivo da raggiungere assolutamente (anche se per gli altri potrebbe essere  astruso) e non importa se il risultato non sarà quello che ci aspettiamo, ma basta crederci e continuare a perseguire il proprio sogno. Lo dobbiamo a noi, all’amor proprio.

Altri film consigliati:

 


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Ma ci sono ancora i tormentoni estivi? In questo marasma di brani trasmessi in radio io non riesco ad indentificarne uno semplicemente perché non mi fanno emozionare, o forse sì uno l’ho trovato, ma bisogna ritornare in Francia. Ultimamente i cugini francesi sono abbastanza presenti sulle pagine di questo blog. Quando a inizio luglio ho ascoltato per la prima volta la canzone in questione sono stato colpito dalle prime note anche se sul momento non ne comprendevo il testo. Sto parlando di Marwa Loud una cantante francese di 22 anni di origine marocchina che sta spopolando in Francia, in Belgio, in Olanda ed in Svizzera con il suo nuovo singolo Bad Boy, un brano electro rap hip-hop edm, insomma, chiamatelo come volete il genere che va di moda in questi anni tra il pubblico più giovane. Dopo molti singoli pubblicati nel 2017 che l’hanno resa famosa e le hanno fatto vincere due dischi d’oro, Bad Boy è il nuovo brano contenuto nel cd d’esordio di Marwa Loud intitolato semplicemente Loud. Si può dire che Bad Boy non abbia un testo proprio allegro, anzi si parla di disagio giovanile come si può comprendere anche dal video, ma forse un po’ di speranza c’è: J’essaye de faire le vide, de souvent sourire, de faire le tri (sto cercando si svuotare, di sorridere spesso, di fare ordine). Avete ragione, non si tratta proprio di un single prettamente estivo e spensierato, ma stiamo attraversando un periodo storico turbolento che influenza anche le musiche e i testi delle canzoni. Probabilmente Bad Boy oltrepasserà i confini francofoni per approdare anche in Italia, sempre che non l’abbia fatto senza che io me ne sia accorto. E se non fosse per questa estate, sarà una hit l’autunno prossimo? Intanto ascoltate e guardate il video. Che ne pensate?

Per info:

https://it-it.facebook.com/Marwaloud/

Come anticipato nel post precedente oggi vi parlerò di una rock band francese che abbiamo avuto la fortuna di conoscere a Saint-Raphaël in occasione della Fête de la musique del 21 giugno scorso e grazie all’organizzazione di RTL2 che ha permesso ad alcuni gruppi rock di farsi conoscere. Appunto, quando si dice fortuna… I Princesse(s) non erano nella lista dei partecipanti, ma a causa dell’improvvisa assenza di un’altra band è stata richiesta la loro presenza sul palco e per il pubblico è stata una rivelazione. La band è composta da cinque ragazzi energici (due chitarre, un basso, una batteria e voce più chitarra) e con la sua allegria contagiosa ha fatto ballare e cantare tutti. Le canzoni dei Princesse(s) sono in lingua francese e il cantante, soddisfatto da ciò, ritiene che oggigiorno sono rare le rock band che cantano con il proprio idioma. Sui testi posso dire poco perché non capisco il francese, ma da quello che mi ha tradotto mia moglie deduco che le canzoni trasmettono tutte un messaggio positivo. Tra le mie preferite posso citare la trascinante Pas qu’un dans ma tête (non ho fatto a meno di utilizzare il coro uh uh uh-uh uh-uh-uh-uh-uh oh-oh oh-oh come suoneria del mio smartphone). Si tratta di un brano in cui un po’ tutti possono identificarsi: chi in passato da adolescente (e perché no anche in età adulta) non è mai stato escluso dalle feste da falsi amici perché si era un po’ timidi o introversi? Non importa, me ne fotto della festa perché il divertimento è nella mia testa! Posso ancora citare Le monde est à nous: nel mondo ci sarà sempre chi si lamenta di tutto e di tutti, ma noi ce ne freghiamo perché il mondo ed il futuro sono nostri! E che dire di J’me sens bien in cui si canta di una storia d’amore terminata, ma tuttavia è meglio così, con te non potevo fare nulla, ora sono libero di fare quello che voglio, ora mi sento bene. Il 15 marzo 2018 i Princesse(s) hanno presentato il loro primo disco (autoprodotto e distribuito da Difymusic) dal titolo omonimo (disponibile sia in digitale che in cd a 10 euro) e hanno tanta voglia di farsi conoscere anche fuori dalla Francia. Chi vuole conoscerli può contattarli cliccando sui link seguenti.

https://www.youtube.com/channel/UCLG9t4rB026FxbUzc_R7hpg

https://www.facebook.com/NousSommesPrincesses/

https://www.difymusic.com/noussommesprincesses

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Finalmente, dopo alcuni anni, siamo riusciti a trascorrere una settimana di vacanza “classica” al mare e con “classica” intendo dormire, poltrire, mangiare, spiaggia, bagni, niente wi-fi e telefoni spenti. Tra le varie scelte a nostra disposizione abbiamo optato per quella più conveniente a  noi sia come distanza, sia economicamente.

Camp Long e dintorni

La scelta è caduta su Camp Long presso Villa Mélodie, un accogliente B&B gestito dalla gentilissima signora Francesca. Camp Long è una delle frazioni della città Saint-Raphaël, tra Le Dramont e Agay. Villa Mélodie dista a pochi metri dal mare, più precisamente sulla “nostra” Spiaggia di Camp Long sulla splendida insenatura circondata da coloratissime rocce rosse. La spiaggia (sabbiosa) è libera, attrezzata con docce (acqua fredda), bagno chimico, bar e ristorante (prezzi medio-alti) e ogni mattina viene rastrellata e pulita. Grazie all’insenatura le onde del mare si infrangono sulle rocce più al largo permettendo così di avere quasi sempre l’acqua calma: infatti, la spiaggia è indicata per famiglie con bambini. Camp Long è un posto molto tranquillo e poco affollato (almeno nel periodo in cui siamo andati noi, tra il 17 e il 23 giugno), quindi se le vostre intenzioni sono altre vi conviene spostarvi verso Saint-Raphael o Cannes. Un’altra spiaggia raggiungibile facilmente a piedi è la Spiaggia de l’Île d’Or di fronte all’isola omonima che è privata e dalla quale Hergé si ispirò per ambientare la sua opera Le Avventure di Tin Tin. La spiaggia è importante in quanto il 15 agosto 1944 fu meta del primo sbarco delle truppe statunitensi che contribuirono insieme a quelle francesi alla liberazione della Francia occupata dai tedeschi. Un mezzo anfibio da sbarco USA è stato posto in prossimità della strada statale in memoria dell’evento. Comunque la Spiaggia de l’Île d’Or è molto sassosa per cui, a mio parere, non è molto adatta ai bambini, a chi vuole piantare un ombrellone o a chi non sa nuotare. Per chi ama fare anche delle passeggiate consiglio vivamente il percorso Sentier du littoral immerso nella splendida vegetazione tipicamente mediterranea e contornato dalle onnipresenti rocce rosse: noi siamo partiti dalla spiaggia di Camp Long per raggiungere il faro Semaphore du Dramont (è vietato l’accesso in quanto zona militare) e il Belvedére de la Batterie lungo un percorso mozzafiato. Il sentiero è adatto a tutti, ma il mio consiglio è quello di tenere sotto stretta sorveglianza i bambini perché alcuni tratti sono a strapiombo e senza protezioni. Si possono notare ancora numerosi resti di postazioni militari e case matte dell’ultima guerra mondiale e, come si può intuire, il Belvedere de la Batterie era una posizione favorevole per piazzare l’artiglieria pesante.

Cannes e Saint-Raphaël

Le due brevi uscite “fuori porta” le abbiamo dedicate a Cannes e a Saint-Raphaël: la prima per una veloce visita alla Fnac -momenti di nostalgia- (lungo la via commerciale dei soliti marchi di lusso) e a Cultura.com (nel centro commerciale di fronte all’aeroporto) per il solito acquisto di souvenir musicali e culturali. Un negozio da non perdere è Fragonard famoso per i suoi ottimi profumi creati a Grasse in cui potete visitare il museo dei profumi. Per il tempo in cui siamo stati noi (ahimè, solo due ore) Cannes appare una bella città dal punto di vista architettonico. E’ una città viva, ma molto caotica e cara. Sarebbe opportuno visitarla per benino perché merita, ma la confusione durante tutto l’anno e la trasfusione di soldi (iniziando dai €9,60 per due ore nel posteggio sotterraneo) ne fanno una meta ardua, almeno per il momento.

Saint-Raphaël, invece, è la classica città di mare con una bella passeggiata lungo la costa, la sua ruota panoramica e i suoi numerosissimi e frequentatissimi locali. Ci siamo recati qui in occasione della Festa della musica del 21 giugno per assistere agli eventi musicali di RTL2 presso i Jardin Bonaparte in cui abbiamo potuto conoscere la trascinante rock band Nous sommes Princesse(s) di cui vi parlerò in seguito. Sono suggestive le zone pedonali centrali cioè quella intorno a Place Pierre Coullet e quella adiacente all’Église San Rafeu. Meritano una visita la particolarissima Librairie Papeterie Parisienne al numero 76 di Rue Charles Gounod e il negozio di dischi L’introuvable in Place Ortolan 6 (sigh! Siamo arrivati troppo tardi).

Dove mangiare e fare la spesa

Per la nostra esperienza i posti in cui mangiare ci sono sembrati onerosi, però vi consiglio i seguenti:

  • El Rio a Le Dramont poco distante dalla Spiaggia dello sbarco (tuttavia abbastanza economico, portate tipicamente turistiche, specialità cozze, personale simpatico ed accogliente)
  • Rotisserie du Sémaphore a Le Dramont poco distante dalla Spiaggia dello sbarco (prezzi buoni, ottimi polli arrosto con erbe provenzali, altre gustose prelibatezze locali compreso il taboulè, il personale parla anche italiano)
  • Restaurant Le Berbere a Saint-Raphaël in Avenue de Valescare 97 (cucina mediorientale) in cui con appena 27 euro (in due persone!) abbiamo assoporato un ottimo e abbondante cus-cus accompagnato da quattro tipi di carne grigliata e verdure, due birre piccole e acqua senza dimenticare l’antipastino di ceci.
  • Supermarché Spar a Le Dramont poco distante dalla Spiaggia dello sbarco (quello meno caro e più fornito)
  • Boulangerie Patissier Dalmasso & fils a Le Dramont in Rue du Débarquement (ottimo pane artigianale)

Un po’ di link

http://villa-melodie.com/it

https://www.saint-raphael.com/it

https://www.restaurant-pizzeriaelrio.com

https://www.facebook.com/pages/Rotisserie-du-Sémaphore/1426770984053609

https://www.facebook.com/Restaurant-Le-Berbère-ST-Raphael-1571327359840295

http://www.librairieparisienne.com

https://www.vinyle-actu.fr/magasin/lintrouvable

https://www.fragonard.com/fr/boutique/cannes

https://www.fnac.com/Cannes/Fnac-Cannes/cl110/w-4

https://www.facebook.com/NousSommesPrincesses

Un po’ di foto

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GITE IN MONTAGNA E RIFUGI PROVATI PER VOI

E siamo giunti a raccontare quel che è successo il giorno di ferragosto del corrente anno, o meglio i tre giorni in cui ho potuto godere di un po’ di libertà dal lavoro, cioè fino al 17 agosto. Per l’occasione ci siamo recati a Bardonecchia ospitati a casa della suocera, dove ci hanno raggiunti in tarda mattinata gli amici con cui abbiamo pranzato. Nel pomeriggio abbiamo provato a fare una passeggiata verso la Valle Stretta, ma le temperature poco favorevoli di questa estate ed il vento ci hanno fatto stare sdraiati sui prati per pochissimo tempo. Il giorno dopo, invece, abbiamo attraversato il confine passando dalla Valle Stretta per il Col de l’Echelle in cui ho scoperto dei luoghi fantastici che non conoscevo (la strada è un po’ stretta e difficile per i neopatentati), per giungere a Briançon in cui a pranzo abbiamo mangiato nella oramai familiare trattoria Le passage la nostra solita e gustosa tartiflette. Anche qui il tempo non era eccezionale e anche se c’era il sole le temperature erano bassine, ma non ci siamo fatti scoraggiare a prendere la cabinovia che dalla città francese parte verso Prorel (2360mt/slm) passando per Pra Long (1624mt/slm). Dalla cabinovia si può ammirare un panorama stupendo di tutta la vallata francese e anche oltre, fino in Italia. Arrivati in cima abbiamo fatto ben poco a causa del freddo e così dopo aver respirato aria frizzante, ossigenato per bene i polmoni e aver goduto del meraviglioso panorama siamo ridiscesi a valle un po’ infreddoliti, ma ne è valsa la pena per 12 euro a testa per la salita e la discesa in cabinovia. Vi ricordo che a Pra Long si può fare una sosta perché bisogna fare il cambio di cabinovia. Questi luoghi d’inverno sono ideali per sciare o per le gite con le racchette da neve, mentre d’estate sono frequentati da moltissimi ciclisti in mountain-bike. Comunque conoscendo oramai il posto sarà possibile organizzarci per una futura gita in alta montagna non prima di aver gustato la tartiflette. Dunque, passiamo al terzo ed ultimo giorno di vacanza in montagna: ci siamo incontrati con una coppia di amici che hanno la casa ad Ulzio e che non vedevamo dal loro matrimonio. E’ stato piacevole incontrarli. Siamo ritornati in Valle Stretta e abbiamo potuto godere di una bellissima giornata di sole con cielo terso e temperature finalmente estive per l’altitudine raggiunta.  Da Bardonecchia si raggiunge in auto la Valle Stretta, ma anziché proseguire per Nevache bisogna imboccare la stradina a destra e dopo qualche tornante si può posteggiare l’auto sui prati pagando un’irrisoria somma di due euro. Questi soldi saranno utilizzati per la manutenzione delle strade: chissà se ne occuperà l’Italia o la Francia? In pratica si è già in territorio francese, ma la gestione è italiana. Nei giorni festivi e nei week-end questi posti sono presi letteralmente d’assalto, quindi è consigliabile andare in settimana per poter godere al meglio del paesaggio montano. Una passeggiata molto semplice da fare è quella che porta al Lago Verde, un bellissimo laghetto di origine glaciale che ha delle stupende sfumature verdi. Tutto intorno al lago si fermano a sostare i turisti, chi solo per mangiare, chi per campeggiare con tanto di amaca. La passeggiata, come dicevo è semplice, ma è meglio portarsi delle pedule o degli scarponcini robusti. I cartelli di indicazione al laghetto sono un po’ fuorvianti perché ci sono tanti percorsi che portano al lago, ma quelli indicati dai cartelli fanno percorrere dei sentieri più tortuosi. Dopo aver ammirato il laghetto (vien voglia di buttarsi in acqua o di bere delle fresche sorsate) siamo tornati indietro al rifugio Tre Alpini in tempo per pranzare (avevamo prenotato un tavolo). Ovviamente abbiamo mangiato l’impossibile: piccolo antipasto con salumi, formaggi e fagioli, polenta con cervo, salsiccia e spezzatino al sugo, dolci, caffé, acqua a volontà e un bicchiere di vino rosso (20 euro a testa). Approfittando del bel tempo e della voglia di riposarci ci siamo sdraiati sui prati antistanti il rifugio. Finalmente un po’ di sole è venuto a trovarci, almeno in questo ultimo giorno di mini vacanza. L’indomani si tornerà alla solita vita, in città, al lavoro, con il solito cielo grigio minaccioso di pioggia.

Per info:

http://www.terzoalpini.com/IT/index.html

http://www.bardonecchia.it/

http://www.ot-briancon.fr/it/

http://www.serre-chevalier.com/it

http://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g219218-d1730289-Reviews-Restaurant_Le_Passage-Briancon_Hautes_Alpes_Provence.html

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