Il Blog di Luca C.

GITE IN MONTAGNA E RIFUGI PROVATI PER VOI (edizione 2024)

In realtà questa gita risale a settembre 2023, ma immagino che nulla sia cambiato da allora. Approfittando di uno dei pochissimi giorni infrasettimanali in cui i turni di riposo coincidevano e della situazione meteorologica ancora accettabile abbiamo deciso di fare l’unica gita in montagna dell’anno scorso presso Pian dell’Alpe. Da Torino si arriva a Pinerolo e si seguono le indicazioni per il Colle di Sestriere, Usseaux e Balboutet dove si posteggia l’auto. La camminata a piedi comincia da quest’ultimo borgo percorrendo la strada asfaltata Via Parco Orsiera. Ad un certo punto del percorso, a circa 100 metri da un bivio da cui parte una strada sterrata a sinistra, troverete l’indicazione di un sentiero che vi porterà verso Pian dell’Alpe, ma vi consiglio di rimanere sempre sulla strada asfaltata in quanto la mulattiera è poco curata e mal segnalata. Quando entrerete nel Parco Orsiera Rocciavrè (è difficile sbagliarsi perché l’ingresso è ben segnalato) sarete vicino alla meta. Arrivati al bivio troverete a circa 100 metri un posteggio. Potete decidere se incamminarvi verso la Casa Alpina di Pian dell’Alpe o il Rifugio Alpe Pintas oppure se continuare lungo la strada asfaltata verso il Rifugio Fattoria Pian dell’Alpe e la Locanda Lago delle Rane e Panchina Gigante. E’ possibile pranzare presso i rifugi, ma in settimana conviene verificarne l’apertura e prenotare in anticipo in particolar modo nelle fine settimana d’estate. Per questa volta noi ci siamo portati pranzo al sacco mangiando e riposandoci sulla Panchina Gigante, ma abbiamo potuto gustare una fetta squisita di torta alle nocciole accompagnato da un ottimo bicchierino di Génépy presso il Rifugio Fattoria Pian dell’Alpe e chiacchierando con la simpatica proprietaria. Il Génépy è di sua produzione, basta notare l’appezzamento di terra dove vengono coltivate con cura le piantine di artemisie alpine da cui si ricava il liquore. Poco dopo le ore 14.30 la temperatura esterna ha iniziato a diminuire e quindi ci siamo incamminati sulla strada del ritorno, ma prima di andar via merita una visita il paesino di Balboutet considerato uno dei più bei borghi d’Italia con le sue numerose e curiose meridiane tutte da scoprire.

CONSIGLI: La gita si affronta abbastanza facilmente anche con comode scarpe da ginnastica grazie alla strada agevole di 3,5 chilometri (1 ora di cammino solo andata). A mio parere bisogna attrezzarsi con cappelli e creme di protezione solare in quanto il percorso non è ombreggiato e nel periodo estivo il sole potrebbe essere molto fastidioso.

Per ulteriori info: https://www.parchialpicozie.it/page/view/parco-naturale-orsiera-rocciavre/

PER LEGGERE TUTTE LE RECENSIONI DELLE GITE PRECEDENTI CLICCATE QUI

Anche la foto pluripremiata di Valerio Minato diventa un LEGO

Oggi vi presento la mia prima creazione LEGO del 2024. Ho creato le istruzioni, gli adesivi e la lista dei mattoncini (in formato PDF). Si basa sulla serie LEGO Creator Postcard dedicata ai luoghi più iconici al mondo (Londra, New York, Pechino, Giappone e Australia). Ovviamente essendo la mia città Torino, come non dedicarle una LEGO Postcard? Mi sono divertito a creare la cartolina di mattoncini e per essere la prima ne vado particolarmente fiero. È in progetto un’altra LEGO Postcard dedicata ad un’intera regione italiana. In queste creazioni la difficoltà è quella di rappresentare con pochi mattoncini l’essenza di una città, di una regione e addirittura di un’intera nazione come le sopracitate Giappone a Australia. Per la costruzione della cartolina di Torino non può mancare la Mole Antonelliana. Osservando la Postcard di Parigi ho deciso di aggiungere il fiume Po (altra icona della città) con un ponte e il battello turistico (con la speranza di una rapida ripartenza del servizio dopo l’ultima alluvione del 2016) . Come terzo elemento ho avuto la geniale idea di aggiungere la Basilica di Superga con tanto di tranvia a cremagliera (tratta Sassi- Superga). In un progetto ufficiale LEGO questo elemento non sarebbe stato accettato in quanto non sono ammessi simboli religiosi, ma Superga nel bene e nel male è pur sempre un’icona di Torino (dal termine dell’assedio francese del 1706, alle tombe dei reali Savoia alla più “recente” tragedia del Grande Torino nel 1948). Per aprire una piccola polemica che dire allora dell’oramai rarissimo set 21026 LEGO Architecture Venezia con tanto di Basilica di San Marco? A terminare la cartolina manca un altro dettaglio essenziale: lo sfondo. E qui arriva un’altra idea geniale: avendo inserito la Basilica di Superga, perché non riprodurre la famosa foto di Valerio Minato sul triplo allineamento Luna-Monviso-Superga premiata anche come miglior foto dalla NASA? Ed ecco che appare la Luna dietro la cima del Monviso. A questo punto avendo realizzato uno sfondo notturno dietro Superga come proseguire se non immaginando uno dei coloratissimi tramonti sulla città e la linea della catena montuosa delle Alpi che la circonda? A terminare il tutto ho aggiunto i due grattacieli bianchi (Regione Piemonte e Banca San Paolo) che, piaccia o no, fanno oramai parte dello skyline di Torino.

Le mie creazioni LEGO MOC sono disponibili su

Rinvangando il passato, circa 35 anni fa

Le feste delle medie

Correva l’anno 1990, l’ultimo anno di scuola media inferiore. Noi quattordicenni stavamo passando dall’infanzia all’adolescenza con le prime esperienze di relazione con l’altro sesso e con i nostri corpi in via di sviluppo, chi con meno e chi con più difficoltà. Era il periodo delle feste delle medie. Si festeggiava per lo più in un appartamento che ricordo vuoto e fatiscente di proprietà dei genitori di un mio compagno di scuola, che sotto gestivano una pizzeria molto vicina al Parco Ruffini di Torino. Oggi c’è un ristorante cinese che si è ampliato utilizzando il suddetto appartamento al primo piano. Ho vaghi ricordi di quelle festicciole alle quali avrò partecipato poche volte, forse tre, ma è chiara l’immagine di questo trilocale di cui l’entrata era utilizzata per lo più come passaggio e deposito delle giacche, una prima stanza era utilizzata per ballare e per giocare al famoso gioco della bottiglia e la seconda invece era utilizzata probabilmente come privé per i compagni e le compagne che osavano fare qualche esperienza trasgressiva. Beh, io a causa della mia timidezza ricordo molto bene solo la prima stanza: era rettangolare e abbastanza larga per ospitare una decina di corpi trasudanti ormoni, le tapparelle erano rigorosamente abbassate e l’ambiente era illuminato da due semafori psichedelici e un neon con luce di Wood, lungo le pareti erano sistemate alcune sedie e un divano in pelle in stile anni ’70 e su un piccolo tavolo era appoggiato l’oggetto dei desideri di molti di noi ovvero un radiolone della Sony con doppia piastra a cassette e molti Watt da sparare. In effetti più che un radio-registratore sembrava un bazooka. Quest’arma spara musica, per la gioia dei professori, ci accompagnò anche in una gita che facemmo a Lione nell’autunno del 1989. Portai con me la mia cassettina Sony da 46 minuti con sopra registrato il nuovissimo album dei Technotronic Pum Up The Jam. Dicono che questo disco cambiò il modo di fare e proporre musica da discoteca e in effetti aveva delle sonorità all’avanguardia per il periodo.

La musicassetta DISCOTECA MEGAMIX ESTATE 1990

Lo spacciatore personale di musica dance era mio cugino che avendo un fratello più grande di sei anni riusciva ad essere aggiornato sulle mode e sulle musiche che più facevano tendenza. Nella loro stanza avevano un impianto HI-FI Technics con più componenti: giradischi, doppia piastra a cassette (per nastri normal, chrome e metal) con Dolby NR B e C, radio AM e FM stereo, equalizzatore con numerose bande di frequenza e due casse a tre vie. Peccato che mio cugino lo usasse male e probabilmente all’insaputa del fratello maggiore. A parte i Technotronic con Pum Up The Jam e i Beastie Boys con Licensed To Ill tutte le altre cassette mi venivano registrate su uno sgarrupato radioregistratore Audiola con pessima qualità audio. Molte di quelle cassette le ho conservate per tanti anni e siccome non conoscevo i titoli dei brani le catalogavo con un semplice adesivo con su scritto DISCOTECA seguito dalla numerazione progressiva e dall’anno. Con l’avvento degli mp3 ho riversato il contenuto di quei nastri sul computer cercando di migliorarne l’audio con scarso successo: più che altro ho peggiorato la qualità sonora. Una di quelle cassette ce l’ho ancora perché porta con sé numerosi ricordi dell’estate 1990 e l’avevo catalogata come DISCOTECA MEGAMIX ESTATE 1990. Più che “estate” probabilmente sarebbe stato più corretto scrivere “primavera” perché il mix iniziava con La Primavera di Vivaldi seguito da numerosi successi house molto famosi all’epoca di cui ignoravo titoli e autori, a parte i belgi Technotronic e gli italianissimi 49ers.

House Music Vintage Compilation – Rework 2024

Negli ultimi anni con l’ausilio di Internet e degli algoritmi che riconoscono i brani musicali sono riuscito a reperirne molti di quelli registrati su quella cassetta, però non tutti a causa della pessima registrazione o perché non sono stati ancora catalogati sui server. Un enorme aiuto è arrivato da mia moglie che con la sua propensione per le lingue straniere è riuscita a decifrare molti dei brani “cantati” rimasti ignoti. Infine, ho cercato di recuperare la maggior parte delle musiche con qualità soddisfacente ricreando la compilation seguendo un po’ i mixaggi originali e un po’ la mia fantasia. Questa è la storia di come è nata

House Music Vintage Migamix – Rework 2024 Musiche selezionate e mixate da Luca Chirieleison BPM: 120 DATA: 01/12/2024, FORMATO FILE: MP3 320Kbps DURATA: 60′

Foto dal sito tedacà.it

Approfittando dell’allineamento astrale favorevole ovvero orari di lavoro vantaggiosi e giorno di pausa in comune, abbiamo improvvisato un’uscita a teatro. In effetti era da troppo tempo che non assistevamo ad uno spettacolo dal vivo a parte le proiezioni al cinema. Da molti mesi vedevo le pubblicità della rappresentazione teatrale alla quale abbiamo assistito e che mi aveva incuriosito assai: si tratta di Whiskey & Soubrette. In essa si narra la storia di tre figure torinesi dello spettacolo e della musica italiani: Isa Bluette, Erminio Macario e Fred Buscaglione. Il teatro ospitante è niente meno che uno dei luoghi più iconici della Torino del passato: Le Roi Music Hall famosissima sala da ballo e da concerto realizzata da un certo Arch. Sig. Carlo Mollino già progettista del Teatro Regio di Torino e di molti altri spazi in città. La sala concerto ospitò in passato i più importanti personaggi della scena musicale italiana e internazionale ed è tutt’oggi in attività. L’ambientazione eccentrica de Le Roi Music Hall ha reso meraviglioso lo spettacolo: non avendo la classica struttura del teatro (platea e palco), ma i tavolini e le poltroncine tipici delle sale da ballo gli attori si muovevano, ballavano, cantavano e recitavano in mezzo al pubblico rendendo tutto più coinvolgente ed emozionante. Lo spettacolo è suddiviso in due tempi in cui durante una notte di Natale (immagino di fine anni ’70 dato che tra i brani eseguiti è presente anche September degli Earth, Wind & Fire) il vecchio oste Bruno ricorda alcuni momenti suggestivi vissuti nella sua locanda. Nella prima parte si narra la storia della soubrette torinese Isa Bluette. Tutto inizia negli anni ’20 del XX secolo dalla Regia Manifattura Tabacchi nella quale lavorano Bruno e Teresina. Entrambi aspirano ad avere una vita migliore: Bruno sogna di gestire la sua locanda e Teresina ambisce a diventare una famosa donna di spettacolo. Nonostante le difficoltà Teresina trova il coraggio di trasferirsi a Parigi dove lavora e impara ad essere una brava soubrette diventando molto famosa e “rinascendo” con lo pseudonimo di Isa Bluette. Ma la nostalgia per la sua Torino (e per Bruno) la faranno tornare in città portando con la sua arte una ventata di novità in tutta Italia. Amata, invidiata, odiata, desiderata, criticata Teresina (prima donna a guidare un’auto) fa discutere per i suoi atteggiamenti provocanti, di donna forte e per i testi di alcune canzoni come Creola con il suo famoso verso Straziami, ma di baci saziami. Il successo la porterà a fare spettacoli in tutta Italia e farà conoscere al grande pubblico personaggi dello spettacolo che in seguito diverranno molto famosi. Due nomi tra tutti: il torinese Erminio Macario e il napoletano Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio in arte Totò. I numerosi impegni di lavoro tengono lontani Teresina e Bruno che intanto è riuscito ad aprire il suo agognato locale, ma non riesce mai a trovare il momento giusto per esternarle il suo amore. Il tempo corre, gli spettacoli sono sempre più numerosi e Teresina si sente sempre più stanca: scopre di essere malata di tisi e morirà all’inizio della seconda guerra mondiale. Sul letto di morte Teresina farà promettere a Bruno di non farla dimenticare. Dopo la guerra il già famoso Macario ricorderà la sua scopritrice Teresina in arte Isa Bluette. Nella seconda parte dello spettacolo il pubblico viene catapultato nel periodo del boom economico degli anni ’60. Bruno un po’ più invecchiato continua a gestire il suo locale in cui propone degli spettacoli e fa la conoscenza di molti musicisti tra i quali Ferdinando Buscaglione che ha tutta l’intenzione di promuovere una musica ben diversa dalla quella solita melodica italiana. Spesso nelle sue canzoni ironiche si parla di gangster armati, bevitori di whiskey e accompagnati da belle donne. Dall’amicizia con Leo Chiosso nascono la collaborazione artistica e il personaggio di Fred Buscaglione. Ferdinando riesce ad affermarsi nel mondo dello spettacolo. Pur essendo un uomo normalissimo i rotocalchi faranno credere a tutti che lui sia veramente un uomo duro, ma soprattutto che frequenta molte donne. Ciò lo porterà ad avere seri problemi sentimentali. Ferdinando confiderà al vecchio amico Bruno che è stanco di essere Fred e canterà un brano più melodico ovvero il suo capolavoro Guarda che luna. Poco prima di lasciare il locale di Bruno, Ferdinando farà promettere al suo amico di farlo ricordare per quello che era. Fred non farà più ritorno.

Come scritto poc’anzi Le Roi Music Hall si è prestato perfettamente alla rappresentazione teatrale Whiskey & Soubrette (della quale la regia è di Simone Schinocca nonché direttore artistico dell’Associazione Tedacà) in quanto all’interno del locale è anche custodito il famoso piano rosa di Fred Buscaglione perfettamente funzionante e suonato durante lo spettacolo. Wiskhey & Soubrette ha avuto un successo strepitoso già l’anno scorso ed è stato replicato per la seconda volta. Spero che verrà riproposto ancora perché è uno spettacolo che merita di essere visto sia per le emozioni che la storia suscita, sia per la location e per la bravura di tutti gli artisti di Fertili Terreni Teatro. Per tutte le ulteriori informazioni cliccate sui link nel testo.

Buon anno fratello, buon anno davvero. Io spero sia bello, sia bello e leggero,
Che voli sul filo dei tuoi desideri,
Ti porti momenti profondi e i misteri
Rimangano dolci misteri,
Che niente modifichi i fatti di ieri.
Ti auguro pace, risate e fatica,
Trovare dei fiori nei campi d’ortica.
Ti auguro viaggi in paesi lontani,
Lavori da compiere con le tue mani
E figli che crescono e poi vanno via
Attratti dal volto della fantasia.
Buon anno fratello, buon anno ai tuoi occhi,
Alle mani, alle braccia, ai polpacci, ai ginocchi.
Buon anno ai tuoi piedi, alla spina dorsale,
Alla pelle, alle spalle, al tuo grande ideale.
Buon anno fratello, buon anno davvero. Io spero sia bello, sia bello e leggero,
Che ti porti scompiglio e progetti sballati
E frutta e panini ai tuoi sogni affamati,
Ti porti chilometri e guance arrossate,
Albe azzurre e tramonti di belle giornate
e semafori verdi e prudenza e coraggio
Ed un pesce d’aprile e una festa di maggio.
Buon anno alla tua luna, buon anno al tuo sole,
Buon anno alle tue orecchie e alle mie parole
Buon anno a tutto il sangue che ti scorre nelle vene
E che quando batte a tempo dice “andrà tutto bene”.
Buon anno fratello e non fare cazzate,
Le pene van via così come son nate.
Ti auguro amore, quintali d’amore,
Palazzi, quartieri, paesi d’amore,
Pianeti d’amore, universi d’amore,
Istanti, minuti, giornate d’amore.
Ti auguro un anno d’amore, fratello mio,
L’amore del mondo e quello di Dio.

(Jovanotti, Buon anno, Lorenzo 1999 – Capo Horn, 1999)

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