Il Blog di Luca C.

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Anche la foto pluripremiata di Valerio Minato diventa un LEGO

Oggi vi presento la mia prima creazione LEGO del 2024. Ho creato le istruzioni, gli adesivi e la lista dei mattoncini (in formato PDF). Si basa sulla serie LEGO Creator Postcard dedicata ai luoghi più iconici al mondo (Londra, New York, Pechino, Giappone e Australia). Ovviamente essendo la mia città Torino, come non dedicarle una LEGO Postcard? Mi sono divertito a creare la cartolina di mattoncini e per essere la prima ne vado particolarmente fiero. È in progetto un’altra LEGO Postcard dedicata ad un’intera regione italiana. In queste creazioni la difficoltà è quella di rappresentare con pochi mattoncini l’essenza di una città, di una regione e addirittura di un’intera nazione come le sopracitate Giappone a Australia. Per la costruzione della cartolina di Torino non può mancare la Mole Antonelliana. Osservando la Postcard di Parigi ho deciso di aggiungere il fiume Po (altra icona della città) con un ponte e il battello turistico (con la speranza di una rapida ripartenza del servizio dopo l’ultima alluvione del 2016) . Come terzo elemento ho avuto la geniale idea di aggiungere la Basilica di Superga con tanto di tranvia a cremagliera (tratta Sassi- Superga). In un progetto ufficiale LEGO questo elemento non sarebbe stato accettato in quanto non sono ammessi simboli religiosi, ma Superga nel bene e nel male è pur sempre un’icona di Torino (dal termine dell’assedio francese del 1706, alle tombe dei reali Savoia alla più “recente” tragedia del Grande Torino nel 1948). Per aprire una piccola polemica che dire allora dell’oramai rarissimo set 21026 LEGO Architecture Venezia con tanto di Basilica di San Marco? A terminare la cartolina manca un altro dettaglio essenziale: lo sfondo. E qui arriva un’altra idea geniale: avendo inserito la Basilica di Superga, perché non riprodurre la famosa foto di Valerio Minato sul triplo allineamento Luna-Monviso-Superga premiata anche come miglior foto dalla NASA? Ed ecco che appare la Luna dietro la cima del Monviso. A questo punto avendo realizzato uno sfondo notturno dietro Superga come proseguire se non immaginando uno dei coloratissimi tramonti sulla città e la linea della catena montuosa delle Alpi che la circonda? A terminare il tutto ho aggiunto i due grattacieli bianchi (Regione Piemonte e Banca San Paolo) che, piaccia o no, fanno oramai parte dello skyline di Torino.

Le mie creazioni LEGO MOC sono disponibili su

Qualche sabato fa andando a lavoro con la metropolitana ho trovato sul sedile del vagone in cui sono salito un cellulare, un Samsung, uno di quelli di nuova generazione con touch screen, internet, applicazioni e varie diavolerie. Insomma, mi sono trovato in mano un piccolo tesoro che ho provato a far funzionare invano. Se fossi riuscito ad accedere al menù avrei potuto contattare qualcuno sulla rubrica. Dico la verità, non mi è passato nemmeno per la testa di sostituire la sim sconosciuta con la mia, anche perché i cellulari di nuova generazione, che sono per lo più dei piccoli computer portateli, non mi attraggono. A mio parere il cellulare deve servire per telefonare ed eventualmente inviare qualche sms. Tutto il resto, per l’uso che faccio io dei cellulari, per me è inutile. E poi avrei dovuto comprare un caricatore per la batteria. Non nego che se avessi trovato un portafogli con dentro 500 euro ci avrei fatto un pensierino prima di consegnarlo al proprietario. Comunque, sceso alla mia fermata ho iniziato a cercare un addetto alla sicurezza o un controllore, ma non trovando nessuno ho deciso di mettermi in tasca il reperto promettendomi di consegnarlo all’ufficio oggetti smarriti o consegnarlo a qualcuno del personale GTT se lo avessi incontrato sul cammino. Giunto a lavoro, appena il tempo di un giro nel reparto dischi per avere, ahimé, conferma che non arrivano più novità, squilla il cellulare. Ma come? Ho provato in tutti i modi a premere i tasti, il touch screen, ma nessun segno di vita! Ho pensato alla batteria scarica! Riprendo in mano il cellulare, ma non faccio attenzione al numero chiamante, mi è sembrato che apparisse un nome, e rispondo: dall’altra parte i carabinieri, così si sono presentati; forse chiamavano con un numero di un amico del proprietario del Samsung. Dopo avergli spiegato come sono entrato in possesso del telefono gli ho detto che lo avrei lasciato agli addetti della sicurezza del luogo in cui lavoro, che dopo qualche ora si sono trovati davanti il ragazzo, straniero, forse uno studente, proprietario del Samsung. L’addetto alla sicurezza ha indicato al ragazzo che ero stato io a trovare il suo cellulare e che ero praticamente davanti a loro. Non ricordo quante volte il ragazzo mi ha ringraziato sorridente e ne sono stato felice anche se non ho potuto considerarlo molto data l’affluenza di clienti che c’era, ma in quel momento mi sono sentito fiero di me stesso. Ho raccontato questa storiella, non per vantarmi, ma per dire come basti così poco ad essere gentili, cortesi, onesti e fare qualche azione buona per il prossimo senza ottenere per forza qualcosa in cambio se non un sorriso e un ringraziamento caloroso che possono cambiarti in meglio il corso della giornata.

Basta un giorno così 
a cancellare centoventi giorni stronzi e 
basta un giorno così 
a cacciare via tutti gli sbattimenti che 
ogni giorno sembran sempre di più 
ogni giorno fan paura di più 
ogni giorno però non adesso adesso adesso 
che c’è un giorno così

               (Max Pezzali, Un giorno così, La dura legge del gol, 1997)

Basta un poco di zucchero 
e la pillola va giù 
la pillola va giù 
la pillola va giù 
Basta un poco di zucchero 
e la pillola va giù 
tutto brillerà di più!

               (Mary Poppins, 1964)

In effetti ogni volta che percorre le vie di Torino tutti si voltano a guardare, per curiosità o per invidia per coloro che stanno dentro, questo particolare mezzo pubblico trasformato in un ristorante viaggiante. Trattasi di uno delle vecchie motrici anni ’70/’80 che ancora oggi transitano in città. Al suo interno sono stati aggiunti i tavoli e per sedersi sono stati utilizzati i vecchi sedili di legno dei tram per un totale di 32 coperti: ci sono tavoli per due o quattro persone; solo un tavolo, vicino alla cabina guida, è per una persona in particolare: il medico a bordo! In effetti facendo gli scongiuri potrebbe essere utile. Al fondo del tram ci sono la cucina, o meglio il cucinino, e i servizi igienici unico per uomini, donne e disabili. Ho un dubbio solo per questi ultimi: il tram, essendo un modello vecchio, non è dotato di scivoli o pedane per le carrozzelle, quindi a che serve un bagno per disabili oltretutto con una porta di ingresso stretta come potrebbe essere quella dei vagoni ferroviari? Le pareti interne sono state colorate di giallo e rosso bordeaux, per l’illuminzione sono state aggiunte sopra ogni tavolo delle lampade agganciate ai sostegni di metallo (i tubi) del tram. Per quanto riguarda l’esterno, il tram si distingue dal colore bianco con disegni riportati sopra e al posto del numero di linea, un cappello da cuoco. Il capolinea del tram è piazza Carlina in centro a Torino. Il mezzo pubblico percorre con estrema lentezza le vie più interessanti e storiche della città: corso Vittorio Emanuele (Porta Nuova, il monumento a Vittorio Emanuele II), piazza Statuto (monumento ai caduti del tunnel del Frejus), piazza della Repubblica (mercato di Porta Palazzo), corso Massimo d’Azeglio (parco e castello del Valentino),… A volte il percorso non è sempre lo stesso. A bordo una guida spiega la storia dei luoghi che si stanno osservando dai finestrini del tram, mentre camerieri in livrea servono deliziosi piatti. A proposito, a noi hanno servito un aperitivo di salatini, per antipasti involtini di carne cruda con sedano, tortine di vitello tonnato, pomodorini ripieni di insalta russa, per primo insalata di riso, per secondo involtini di melanzane, per dolce budino alla vaniglia con marmellata di amarene ed infine caffé. Come bevande acqua e vino (rosso e bianco). Il tour dura due ore: si possono scegliere due orari, dalle 19.00 alle 21.00 oppure dalle 21.00 alle 23.00, in base alla disponibilità. Ogni volta il menù e il ristorante ospitato dalla GTT cambiano. Sul sito della GTT potete scegliere giorni, orari e menù e prenotare. La nostra cena è stata regalata dai miei genitori e da mia sorella per i notri due anni di amore (di cui quasi uno di convivenza) e che ringrazio vivamente: non avrei mai sospettato un dono del genere! Al termine della gita serale, dopo una breve passeggiata in via Po, siamo ritornati a casa per riposarci in attesa della gita domenicale al Parco della Burcina.

Per info: http://www.comune.torino.it/gtt/turismo/serate_ristocolor.shtml

Domenica abbiamo approfittato della mattina libera per fare i turisti nella nostra città, Torino: dopo una calda colazione a casa, cosa c’è di meglio che fare una tranquilla passeggiata a piedi fino in centro, percorrendo un corso Francia deserto e poi la via pedonale più lunga d’Europa, ovvero via Garibaldi, per raggiungere piazza Castello dove hanno inaugurato la linea tramviaria storica n°7? Esatto, ci siamo fatti attirare da questo simpatico evento come bambini e come molte altre persone, giusto per fare un giro su uno dei tanti tram storici che nel secolo scorso percorrevano le strade di Torino, ma anche quelle di Roma. Infatti, oltre alle motrici torinesi era presente quella romana blu e bianco panna. Durante l’anno saranno previste altre vetture provenienti da Trieste, Napoli e Bologna. Lo sapevate che i colori dei mezzi pubblici erano stabiliti da un regio decreto, per cui ogni città doveva adottare il proprio colore? A Torino era previsto il rosso e bianco panna, mentre a Roma, appunto il blu e bianco panna. In seguito questo “ordine” fu abolito e fu adottato il verde e poi l’arancione. Da alcuni anni, invece, ogni città può decidere il colore dei propri mezzi pubblici: a Torino sono grigio metallizzato con strisce gialle e blu, i colori appunto della città sabauda. Io mi sono sempre chiesto a cosa servissero i tram e perché far circolare dei mezzi pubblici su binari posti nelle vie cittadine, che molte volte a causa del traffico creano più ingorghi che altro? La risposta è semplice e scontata: una volta c’erano gli omnibus, carrozze per il trasporto di persone, trainate da cavalli, però piccole e scomode anche a causa delle strade dissestate. Con il tram, all’inizio sempre trainato da cavalli, fu possibile evitare i sobbalzi lungo il tragitto grazie ad un percorso su rotaia, diminuire il numero di cavalli al traino per il minore attrito con il pavimento stradale e ottenere carrozze più capienti. Inoltre, il fatto che questi mezzi viaggiassero su binari permetteva a pedoni e cocchieri di capire qual’era il percorso del mezzo pubblico evitando gli incidenti. Una volta, però c’era meno traffico, oggi per far funzionare al meglio i tram, si dovrebbero fare viaggiare su percorsi protetti, ma non sempre è così. Ritorniamo all’evento di domenica 27 marzo 2011: era ovvio che tutti volessero salire sui tram più vecchi, quelli con un carrello datati 1924, ma anche quelli meno capienti. Per fortuna gli abili volontari della GTT (Gruppo Trasporti Torinesi) sono riusciti, anche se con fatica, a mantere l’ordine. Ad accogliere i festaioli visitatori c’era la banda musicale ovviamente della GTT. Come d’obbligo, queste vecchie vetture restaurate e perfettamente funzionanti hanno dovuto subire degli aggiornamenti tecnici per la sicurezza dei passeggeri e del guidatore e per rispettare le nuove norme europee. Le motrici più vecchie sono state esposte e utilizzate solo durante l’inaugurazione della linea storica perché sono quelle senza porte a soffietto, quindi quelle meno sicure. Il nuovo percorso della linea 7 ha per capolinea piazza Castello davanti al teatro Regio ed è circolare destro e sinistro. Ho notato che percorrerà le strade su cui poggiavano più o meno le mura (con le porte della città) che delimitavano la Torino romana (o medioevale?): corso vittorio con la Porta Nuova, corso vinzaglio con la Porta Susa, corso Regina Margherita con le Porte Palatine, e piazza Castello con Palazzo Madama. Interessante, no? Il percorso sarà attivo dal 28 marzo fino al termine del 2011 dal mattino sino al tardo pomeriggio, e si possono utilizzare i normali biglietti e abbonamenti. Se la linea storica n°7 avrà successo, come spero, verrà mantenuta, con gioia dei turisti, dei bambini e dei fanatici dei tram e dei treni. Questo è tutto…

Dopo due viaggetti su questi tram storici abbiamo continuato a fare i turisti andando a pranzare con polenta e carne di cervo presso il Bistrot Turin, una nuova trattoria in via Po 21 B, che consiglio a tutti.

Per info:

http://www.comune.torino.it/gtt/turismo/linea_7_storica.shtml

 


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