Il Blog di Luca C.

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Per la serie “i film che nessuno guarda perché passano inosservati” vorrei proporvi questo grazioso e tenero lungometraggio diretto da Giuseppe Battiston. Si intitola Io vivo altrove! liberamente ispirato al romanzo Bouvard e Pécuchet di Gustave Flaubert ed è un inno alla caparbietà a seguire i propri sogni nonostante le difficoltà. I protagonisti sono due, si chiamano entrambi Fausto e si conoscono in occasione di una gita in campagna per un corso di fotografia. Uno, bibliotecario (Giuseppe Battiston) e l’altro, elettricista (Rolando Ravello), confessano di essere entrambi frustrati e demotivati da troppo tempo. Insieme decidono, dopo essersi dimessi dal proprio lavoro, di intraprendere una nuova vita in campagna lontano dalla città: andranno a vivere nel cascinale ereditato dopo la morte della nonna del bibliotecario. Presto i due ingenui protagonisti dovranno fare i conti con una realtà che non si aspettavano: un cascinale totalmente da ristrutturare, l’incapacità di lavorare la terra e le ostilità della gente del paese. Tutto questo creerà delle situazioni tragicomiche e, ovviamente, l’inasprirsi del rapporto tra i due Fausto. Riusciranno i protagonisti a ritrovare la giusta sintonia per proseguire la realizzazione dei propri sogni?

GITE IN MONTAGNA E RIFUGI PROVATI PER VOI (edizione 2022 – speciale estate)

Ecco il resoconto della nostra ultima settimana di ferie che abbiamo trascorso a cavallo tra gli ultimi giorni di agosto e i primi di settembre. Questa volta abbiamo optato per una vacanza all’insegna della montagna per un totale di cinque giorni soggiornando a Tirano e in Val Roseg viaggiando sul famoso Trenino del Bernina patrimonio dell’Unesco.

TIRANO

Abbiamo raggiunto Tirano (provincia di Sondrio) in auto nel tardo pomeriggio. Fino a poco tempo fa si poteva arrivare in treno con la compagnia Trenord direttamente da Milano Centrale, ma a causa di lavori sulla linea bisogna proseguire in pullman da Colico per 75 chilometri. Abbiamo prenotato 2 notti presso il delizioso il B&B Ca’ Merlo poco fuori il paese. In meno di mezz’ora a piedi si raggiunge il monumento simbolo della città lombarda e della Valtellina: la Basilica dedicata all’apparizione della Madonna. Una visita è assolutamente obbligatoria per ammirare sia l’esterno, ma soprattutto l’interno della chiesa. Una volta usciti, appena oltre l’abside della chiesa vi capiterà di vedere più volte nella giornata attraversare sulla rotonda il famoso Trenino del Bernina in partenza o in arrivo da/a Tirano. Sul sito del B&B Ca’ Merlo è possibile scaricare tutto quello che serve per soggiornare qualche giorno a Tirano, ma in caso di ulteriori delucidazioni (su Tirano, sul Trenino del Bernina, sul cambio valuta, ecc.) potete chiedere ai gentili proprietari (la signora Francesca è anche accompagnatrice e guida turistica ufficiale del Trenino Rosso). Noi abbiamo deciso di trascorrere il nostro unico giorno a Tirano seguendo sulla Guida Tirano file PDF il percorso dei Palazzi e centro storico, ma potete scegliere tra altri quattro percorsi differenti: Il centro fuori le Mura, Verso il vecchio Castello, Tirano Liberty e Le Chiese. Se pensate di seguire il nostro itinerario vi consigliamo vivamente di visitare il Palazzo Salis la più importante delle dimore valtellinesi appartenute alla potente famiglia Salis. Se non fosse stato per l’improvviso temporale probabilmente l’avremmo, per così dire, “ignorata”. Invece è stato un bene ripararci all’interno perché abbiamo potuto scoprire un altro gioiello italiano. Il costo del biglietto intero è 8 euro a persona inclusa l’audio-guida, ma ne vale assolutamente la pena! È ovvio che i percorsi sopracitati si intersecano tra di loro e quindi è possibile scorgere altri luoghi storici di Tirano; per esempio, partendo dalla Piazza delle Stazioni ci si può soffermare sui primi tre edifici Liberty della città: la Stazione ferroviaria, la Stazione delle Ferrovie Retiche e Casa Merizzi. Proseguendo verso il centro si incontra la Stazione Perego ovvero la vecchia stazione dei bus. Oggi la ditta Perego esiste ancora, ma i bus partono e arrivano dietro la stazione FS. Un’altra piacevole passeggiata è quella che porta alla chiesetta di Santa Perpetua attraverso i vigneti partendo dal ponte della Follatura. Si può sfruttare anche la strada asfaltata che parte proprio dal B&B Ca’ Merlo in via Ragno, ma il percorso sulla mulattiera è più suggestivo. Dalla chiesetta di Santa Perpetua godrete di un meraviglioso panorama su Tirano e la Valtellina, ma anche sul versante svizzero. Ovviamente bisogna anche mangiare! Noi vi consigliamo la Trattoria Gagin, la Vineria Tirano (in pieno centro) e la Pizzeria Ristorante La Botte (accanto alla Basilica) che propongono ottimi piatti e vini tipici valtellinesi.

VAL ROSEG, PONTRESINA (SVIZZERA)

Finalmente è arrivato il momento di salire sul famoso Trenino del Bernina partendo dall’unica stazione italiana della ferrovia retica sita a Tirano. Potete scegliere di viaggiare sul treno regionale classico (un passaggio ogni ora) che vi permette di salire e scendere alle stazioni che preferite per fare le vostre escursioni, nonché di caricare le bici. Non si effettuano prenotazioni per i posti a sedere. Nel periodo estivo è possibile trovare anche le carrozze aperte contraddistinte dal colore giallo. Se invece siete interessati al classico viaggio turistico vi consigliamo il Bernina Express con i finestrini panoramici. È obbligatoria la prenotazione dei posti a sedere. Il Bernina Express non effettua tutte le fermate! Per gli amanti della fotografia è doveroso comunicare che i finestrini non si aprono, ma si tratta sicuramente di un viaggio emozionante. Durante il percorso vengono fornite tramite gli altoparlanti dei vagoni alcune spiegazioni (in italiano, tedesco, francese e inglese) sui luoghi che si stanno attraversando, oppure è possibile utilizzare il wi-fi del treno per controllare sui propri smartphone il percorso e ascoltare informazioni più dettagliate. Viene effettuata un’unica sosta di 15 minuti ad Alpe Grum dove si può ammirare il panorama sul ghiacciaio Palù e dove c’è l’unico hotel-ristorante raggiungibile in treno (o a piedi). Sul sito del Trenino del Bernina si possono visionare e prenotare numerose e variegate esperienze. Abbiamo deciso, però, di contattare direttamente la struttura turistica dopo aver scelto l’itinerario più romantico ovvero un giorno e mezzo presso l’Hotel Ristorante Roseg Gletscher (colazione inclusa) in Val Roseg (2000 m s.l.m.) a 7 chilometri da Pontresina utilizzando l’omnibus a cavalli. Se siete più sportivi potete arrivare all’hotel a piedi o in mountain-bike in un’ora. È possibile dormire nelle camerate con il bagno in comune oppure in stanze private con bagno interno. La Val Roseg è un luogo a dir poco incantevole per la sua bellezza. Le guide turistiche indicano l’hotel a 3 chilometri dal ghiacciaio e facilmente raggiungibile, ma ahimè, non è più così: abbiamo potuto constatare con i nostri occhi gli effetti del cambiamento climatico e il ritiro del ghiacciaio (stimo più del 50%). Durante i forti temporali di luglio si sono verificate anche numerose frane che hanno cancellato o modificato i sentieri. Pernottando solo due notti non abbiamo portato con noi scarpe tecniche da montagna per ovvi motivi di comodità, ma se siete amanti della montagna ed esperti scalatori e prevedete un soggiorno più lungo allora vi conviene portare un’attrezzatura più idonea. Infine, il ritorno a Tirano utilizzando la navetta dell’hotel fino alla Stazione di Pontresina e salendo sul confortevole treno regionale.

CURIOSITÀ

locandina del film

In Val Roseg, proprio dove abbiamo soggiornato noi, hanno girato nel lontano 1982 il film Cinque giorni una estate di Fred Zinnemann con Sean Connery. Probabilmente è un film che all’epoca ebbe poco riscontro di pubblico, ma che dai critici è considerato una delle migliori rappresentazioni cinematografiche non documentaristiche dell’alpinismo e della montagna in generale, complice la fotografia di Giuseppe Rotunno considerata da parte della critica mozzafiato (Wikipedia). Ironia della sorte, la nostra ultima vacanza è durata cinque giorni una estate.

CONCLUSIONI

Al di là dei costi proibitivi per mangiare – l’unico inconveniente che abbiamo potuto constatare in Svizzera: avevamo una vaga idea che i prezzi fossero più salati che in Italia, ma non pensavamo che potessero essere tre o addirittura quattro volte superiori! – almeno una volta nella vita bisognerebbe fare questa bellissima esperienza di viaggio con il Trenino del Bernina. Per i più fortunati che possono raggiungere Tirano in circa quattro ore d’auto è possibile fare tutto in una giornata, prenotando ovviamente il Bernina Express e terminando la corsa a Saint Moritz per poi fare ritorno in Italia nel tardo pomeriggio. Però il nostro consiglio è quello di trascorrere almeno una notte in uno dei tanti siti raggiunti dal Trenino del Bernina scegliendo uno dei numerosi pacchetti turistici.

ALTRE GITE DEL 2022:

Val Troncea

Rifugio Alpe Rimasco

PER LEGGERE TUTTE LE RECENSIONI DELLE GITE PRECEDENTI CLICCATE QUI

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Un piccolo grande film che fa riflettere sulla nostra esistenza è Momenti di trascurabile felicità di Daniele Lucchetti tratto dal libro Momenti di trascurabile infelicità di Francesco Piccolo. Non ho letto il libro, quindi non so dirvi se il film è meglio o peggio, però posso assicurarvi che ci tocca dentro nell’anima. La storia è semplice: il protagonista Paolo, interpretato da Pif, sposato e padre di due figli, muore in un incidente stradale. Giunto nell’aldilà Paolo avrà la possibilità di ritornare alla vita terrena a causa di un piccolo errore “burocratico”, ma solo per un’ora e mezza. In questo lasso di tempo il protagonista, potrà capire quali sono le cose che più gli hanno dato felicità, ma che per i suoi comportamenti egocentrici e irresponsabili ha sempre trascurato rendendogli la vita grigia. Insomma, un film che ci fa riflettere su quanto, spesso, tendiamo a dare più attenzione a cose superflue, mentre la felicità è quasi sempre sotto il naso e non sappiamo coglierla. Allo scoccare del termine del tempo concessogli, Paolo dovrà essere accompagnato nell’aldilà imboccando la strada in cui ha avuto l’incidente ripetendolo per la seconda volta, ma egli rifiuta la sua morte prematura.

Per info: https://www.einaudi.it/autori/francesco-piccolo/

Altri film consigliati:

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Ve li immaginate due poliziotti, uno di colore e uno ebreo, che conducono indagini all’interno dell’organizzazione Ku Kux Klan, come finti affiliati? Sembrerebbe una farsa, ma è pura realtà! Il regista Spike Lee ci racconta questa vicenda nel suo ultimo film diretto magistralmente. Agli inizi degli anni ’70 l’afroamericano Ron Stallworth si fa assumere come poliziotto e ben presto entrerà a far parte dell’intelligence. Incuriosito da un annuncio di reclutamento nel Ku Klux Klan deciderà di iscriversi all’organizzazione neonazista, fingendosi di essere un bianco, per scoprirne di più sulle possibili attività criminali. Per far ciò si farà aiutare dal collega Flip Zimmerman che è bianco, ma… ebreo! I poliziotti scopriranno che i membri del Ku Klux Klan stanno organizzando un attentato dinamitardo contro la rappresentante dei Black Panthers ovvero il movimento rivoluzionario per i diritti degli afroamericani. Purtroppo Ron e Flip verranno scoperti dal gruppo neonazista. Riusciranno a salvare la pelle ed evitare il peggio prima che sia troppo tardi? BLACKkKLASSMAN è un film ben prodotto, a tratti fa sorridere, ma si tratta comunque di un film serio che fa riflettere sulla crescita di intolleranza, razzismo e nazionalismo dei nostri giorni non solo negli Stati Uniti d’America, ma anche nel nostro caro vecchio continente. Il film si conclude con le tragiche immagini degli scontri del 2017 a Charlotteville e con il successivo discorso del presidente Donald Trump. Nel film compare anche Harry Belafonte nei panni del giudice Jerome Turner testimone di un feroce linciaggio di un uomo di colore accusato troppo facilmente di una violenza sessuale da giudici bianchi.

Altri film consigliati:

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Anche quest’anno cercherò di segnalarvi i film che a mio parere meritano di essere visti almeno una volta. 7 Uomini a mollo (titolo originale Le grand bain) è un bel lungometraggio francese che è stato presentato fuori concorso all’ultimo Festival di Cannes. La storia, che a molti potrebbe ricordare Full Monty, vede protagonista Bertrand che soffre di depressione a causa della perdita del lavoro. A parte la moglie che capisce la situazione, si vede contro i due figli e il resto della famiglia che lo considerano un fannullone: potrete intuire che la situazione non è assolutamente serena. La svolta arriva quando Bertrand decide di iscriversi ad un corso di nuoto sincronizzato maschile. Gli allenamenti in piscina favoriranno la nascita dell’amicizia con i compagni di corso con i quali confidarsi e scoprire pian piano che tutti stanno attraversando un periodo buio della loro esistenza comprese le due allenatrici. La decisione di partecipare ai campionati mondiali di nuoto sincronizzato maschile darà alla squadra la possibilità di svoltare pagina e riscattarsi. Riusciranno a raggiungere il primo posto, ma soprattutto la propria dignità, l’autostima e la stima di chi gli sta vicino? Il messaggio del regista Gilles Lellouche è molto chiaro: anche di fronte alle difficoltà bisogna imporsi un obiettivo da raggiungere assolutamente (anche se per gli altri potrebbe essere  astruso) e non importa se il risultato non sarà quello che ci aspettiamo, ma basta crederci e continuare a perseguire il proprio sogno. Lo dobbiamo a noi, all’amor proprio.

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