Il Blog di Luca C.

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Oroscopo Scorpione dal minuto 29’07” al minuto 30’21”
Come è andata in realtà

Eccoci finalmente a fine 2020 e, come di consueto, pubblico il post più personale dell’anno. Colgo l’occasione per augurarvi un 2021 più sereno.

AMORE: nonostante un 2020 impegnativo e difficile, l’amore ci ha aiutato a superare le avversità di quest’anno funesto. Tra novembre e dicembre un po’ di stanchezza psicologica, una sensazione di nostalgia e nervosismo sono giunti per destabilizzare il mio equilibrio. Forse a tutti noi, quest’anno, sarà capitato di fare un riepilogo della nostra vita ed accorgerci che il tempo corre, corre, corre… E’ importante accogliere e accudire le negatività, anziché respingerle e, così facendo, ingigantirle e farci dominare da esse. E’ essenziale accorgersi di tutte le cose belle, anche quelle che ci sembrano più insignificanti, che ci circondano quotidianamente e concentrarsi su di esse. Il resto viene da sé… Non è facile, però è tutto qui cantava Irene Grandi un po’ di tempo fa.

LAVORO: il mio lavoro non è stato intaccato dall’emergenza Covid-19, anzi ci sono stati dei picchi notevoli in particolar modo durante il primo blocco tra febbraio e giugno. L’attività è stata agevolata dal trovare i clienti a casa e le strade libere. Dal secondo blocco tra ottobre e novembre mi è parso che ci sia stato un calo di incombenze lavorative, forse dovuto alla sfiducia e all’impoverimento generale delle persone, ma molto più presubilmente ad una razionalizzazione del lavoro. Dicembre, come sempre, è stato il mese più impegnativo. Tutto sommato direi che con il lavoro attuale non dovrei correre grossi rischi, però una settimana di vacanza in più l’avrei fatta volentieri.

FORTUNA: innanzitutto quest’anno abbiamo avuto la fortuna di non essere stati contagiati. A gennaio siamo riusciti ad acquistare la nuova auto che, però, abbiamo potuto ritirare solo a fine maggio. A giugno ho avuto la possibilità e il coraggio di ritornare dopo ben 27 anni sullo skateboard. A metà agosto abbiamo rischiato la quarantena a causa del mio raffreddamento da aria condizionata e conseguente tonsillite di origine batterica. Abbiamo avuto la fortuna di poter trascorrere la prima settimana di settembre a Trieste nonostante la mia dolorosa vescica al tallone. Se per tante cose la fortuna ha girato per il verso giusto, per altre no: l’emergenza Covid-19 ha fatto diminuire l’attività sportiva (quest’anno niente nuoto) e le occasioni di socializzazione con gli amici. Probabilmente queste sono tra le cause del lieve crollo psicologico di novembre e dicembre citata pocanzi. Tra le cure palliative sono stati importanti i miei hobby: a maggio ho potuto accontentare un abarthista di Venezia con il modellino LEGO Abarth 595 rosso fiammante (che ho progettato io) ed essere più che ripagato!

BUONI PROPOSTI E CONCLUSIONI: Il 2020 è un anno da dimenticare sotto tutti i punti di vista? Se riuscissimo a superare questo momento di crisi potremmo uscirne migliori, come sostengono alcuni? Mi è parso di vedere che sia estremamente difficile abbandonare i nostri stili di vita consolidati. Io nutro seri dubbi che cambieremo in meglio. Io nel mio piccolo ci provo. Ma gli altri?

Ecco i buoni propositi per il 2021:

L’intro della canzone ci coinvolge già dai primissimi secondi, suoni sintetici che ricordano i brani degli anni ’80 con quel basso che picchia sulla cassa in 4/4. Un ritmo fresco e ballabile e un testo che richiama le estati di un passato che gli adolescenti di oggi si sognano: lo stesso campeggio in cui sperare di trovare gli amici degli anni precedenti, la coda al jukebox e i soliti dischi a ripetizione, le prime cotte, i baci in spiaggia di notte nascosti tra le barche posteggiate e gli ombrelloni chiusi, le prime esperienze, i tradimenti… e il Festivalbar che fa (faceva) da colonna sonora. Sto parlando di Majuri e la sua nuova hit Festivalbar. Mi raccomando però di non confondere Majuri con Loredana Maiuri come ho fatto erroneamente io. Grazie alla vera Majuri (Paola) che me lo ha fatto notare nei commenti. Chiedo perdono!

Per info:

https://www.facebook.com/MajuriPaola/

Imbraccia il fucil, prepara il cannon
Difendi il verdano dai riccioli d’or
Espelli il negron, inforca il terron
E servi il tuo popolo con fulgido amor.

Anche se sono del Gargano
Sogno di diventare verdano
Mamma, asciugati le lacrime porto le mie natiche
In fabbriche che non abbiamo
Mollami la mano, dico, mollami la mano
Che da quando sono nato bramo lo Stato verdano
No, non amo ciò che è sotto il mio meridiano
Da piccolo odiavo l’inquilino del primo piano
Sul banco tracciavo linee di confine
Di Rijkaard e Gullit niente figurine
Bambini e bambine in cortile, io verde di bile
Col Monopoli mettevo in prigione le mie pedine
Bene, sto bene nel mio ruolo, volo
Non sono solo, siamo uno stuolo
La Verdania chiama “All’armi!”, mi arruolo
Con la mia divisa cetriolo io:

Voglio una Verdania secessionista
Con una bandiera secessionista
Una fidanzata secessionista
Con cui fare l’amore secessionista
Un appartamento secessionista
Con arredamento secessionista
Raccolta di rifiuti secessionista
Ma che cosa sta seccedendo?

Noi marcerem verso Roma ladrona
Perché chi va a Roma prende la poltrona.

All’inizio quel tizio che s’attizza al comizio
Pare un alcolista alla festa di San Patrizio
Parla da un orifizio sporco di pregiudizio
Pubblico in prestito dal museo egizio
Ora capisco quanto aveva ragione
Ora che sono soldato di stato senza meridione
Ora che è finita la carta del cesso ma fa lo stesso
Tanto ci ho messo la Costituzione
Ora che la mia ambizione è fare la pulizia
Primaverile o etnica che sia, la farò
Il manico ce l’ho duro perciò scoperò dove si può
Per il potere dell’ampolla nel Po
Il popolo verdano smania
Per la separazione dall’Italia che dilania
E se cade il muro in Germania
Chi se ne frega io lo innalzo in Verdania dato che…

Voglio una Verdania secessionista
Con un quotidiano secessionista
Un telegiornale secessionista
Con un giornalista secessionista
Una passerella secessionista
Con una modella secessionista
Sogno di qualunque secessionista
Ma che cosa sta seccedendo?

Conquisteremo la Rai lottizzata
Per sistemare i nostri direttori di testata

Io voglio diventare un verdano avvinazzato
Sputare parlando un italiano stentato
Io, servitore di uno Stato
Dove chi non è come me viene discriminato
Voglio sbandierare commosso
Un tricolore senza bianco, né rosso
Voglio lodare il deputato esaltato
Che vuole l’immigrato umiliato e percosso
Voglio denigrare le prostitute
Disinfettando i treni dove sono sedute
Questione di cute su cui non si discute
Sono puro come l’aria, tutta salute
Voglio giurare fedeltà al Senatùr
Voglio vendicare la mia Pearl Harbour
Roba da fare rivoltare nella tomba
Gaetano Salvemini ed il conte di Cavour
Allora fate come me: Tutti in Verdania
Italiani: Tutti in Verdania
Ottomani: Tutti in Verdania
Venusiani: Tutti in Verdania
Andini e Atzechi: Tutti in Verdania
Kazachi ed Uzbechi: Tutti in Verdania
Arditi e Galati: Tutti in Verdania
Dove si lavora si guadagna e si magna

Voglio una Verdania secessionista
Con una bandiera secessionista
Una fidanzata secessionista
Con cui fare l’amore secessionista
Un appartamento secessionista
Con arredamento secessionista
Raccolta di rifiuti secessionista
Ma che cosa sta seccedendo?

Imbraccia il fucil, prepara il cannon
Difendi il verdano dai riccioli d’or
Espelli il negron, inforca il terron
Inforca il terron, Inforca il terron, Inforca il terron

(Caparezza, Inno verdanoHabemus Capa, 2006)

Artisti Vari - Sanremo 2019

E’ da tanto tempo che non stilavo la mia classifica personale delle canzoni in gara al Festival di Sanremo. Eh sì, sono trascorsi ben cinque anni: l’ultimo post dedicato alla gara canora risale al 2014. Sarò molto veloce, in quanto avevo promesso di non fare più critiche negative. Bando alle ciance… I primi tre classificati (secondo me) sono:

Al terzo posto: Arisa con Mi sento bene per il suo messaggio positivo perché di questi tempi ci serve, per la sua splendida voce, per la musica orecchiabile e per il suo simpatico video “simil-disneyano”. Forse è tutto qui il mio vivere, quasi elementare e semplice. Ridere non è difficile se cogli il buono di ogni giorno ed ami sempre fino in fondo. Adesso voglio vivere così. Almeno proviamoci!

Al secondo posto: Achille Lauro con Roll Royce per il testo scomodo, per il ritmo rock ballabile che si discosta dalle altre canzoni in gara, ma che secondo la mia personale interpretazione, leggendo il testo tra le righe descrive anziché la vita da “star” la nostra attuale società superficiale, succube della moda e delle grandi firme, del potere, dei soldi e di falsi eroi eroi, che non ha nuove prospettive per il futuro rifugiandosi nel passato. Di noi che sarà? Dio, ti prego, salvaci da questi giorni! Ahimè, come dargli torto?

Al primo posto: Simone Tristicc… (ehm) Simone Cristicchi con Abbi cura di me per la profondità del testo, per la musica e per il suo futuro progetto ovvero un documentario sulla felicità. Ognuno combatte la propria battaglia. Tu arrenditi a tutto e non giudicare chi sbaglia, perdona chi ti ha ferito, abbraccialo adesso perché l’impresa più grande è perdonare sé stesso. Attraversa il tuo dolore e arrivaci fino in fondo anche se sarà pesante come sollevare il mondo e ti accorgerai che il tunnel è soltanto un ponte e ti basta solo un passo per andare oltre. Parole emozionanti.

A loro modo questi brani sono lo specchio di un malessere sociale: c’è chi lo affronta con positività suggerendo di trovare la felicità nelle cose piccole, chi proponendo un percorso alla scoperta di sé stessi, attraversando il proprio dolore per arrivare al vero “io” e chi esterna il disagio chiedendo un po’ d’aiuto.

Quali sono le tre canzoni di Sanremo 2019 che preferite e perché?

Infine vi lascio con la citazione che introduce il video di Roll Royce:

La moda riflette sempre i tempi in cui vive, anche se, quando i tempi sono banali, preferiamo dimenticarlo (Coco Chanel).


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